Ci siamo resi conto che il dialetto era li da qualche parte, c’era solo bisogno di smuovere le acque. Uno dei primi e più forti sostenitori era il “prof.” Enrico Maletti, che ci ha incoraggiati a perfezionare la forma linguistica studiando il dizionario Italiano-Parmigiano di Guglielmo Capacchi.
Così abbiamo aperto un canale YouTube. La nostra idea era semplice, dare a Parma dei contenuti che fossero ironici ed accessibili ma che non mancassero di qualità nel lessico.
“Il dialetto parmigiano è morto”, sentivamo ripetere in giro. Ci siamo accorti che le cose andavano diversamente. La conferma è giunta sia dalle migliaia di contatti stabiliti in poco tempo sul web ma anche dal fortunato successo dei nostri spettacoli comici nelle piazze, nei ristoranti e nelle sagre locali. Parma e provincia si sono risvegliate da un sonno vernacolare che sembrava solo aspettare un segnale.
Forse sorprenderà sapere che le nostre platee più soddisfatte sono bambini e forestieri. Noi per primi, pensavamo di colpire il parmigiano “del sasso”. A questo punto come si può affermare che il dialetto parmigiano è morto?