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Io Parlo Parmigiano

Il brodo e il “Pieno”

Le nostre nonne, alla Domenica, quasi si mettessero d'accordo, per primo servivano in tavola la minestra in brodo "pàsta ràza" (pasta grattugiata) e come secondo il bollito misto: manzo, gallina e l'immancabile "pjén" con le varie salsine del rito frutto delle antiche ricette che ogni famiglia parmigiana si porta appresso nei secoli come il proprio cognome. Se il "pjén" della Domenica doveva risultare buono, quello per il pranzo di Natale doveva essere superlativo anche perché, quello morbido "digeribile" che fluttuava nella pentola, era uno dei "complici" del brodo dentro il quale dovevano nuotare gli anolini. A Parma il "pjén" è sempre stato un rito per…

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Proverbio di Santa Lucia

Dalla notte di Santa Lucia (12 Dicembre) a Natale (25 Dicembre) ci sono 13 giorni uguali: ossia le notti sono lunghissime mentre il giorno è cortissimo. Solo da Natale comincia ad allungarsi. Proverbio tratto da "Il Libro del Natale Parmigiano" di Lorenzo Sartorio (2009)

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I Filòs invernali nelle stalle

Li chiamavano «racconti di stalla». Un pò strana come definizione, ma rigorosamente rispondente al vero. Le «storie di stalla» erano quelle che venivano narrate alla gente proprio nelle stalle, ma anche nei «metati», gli essicatoi, che un tempo apparivano come folletti nei boschi del nostro appennino e della vicina Lunigiana. Il ritrovarsi nella stalla in inverno rispondeva all'esigenza di trascorrere, dopo la spartana cena, un'oretta insieme alla propria famiglia ed ai vicini di casa o di corte, prima di tuffarsi sotto le coperte di quelle stanzone fredde dove dai travi penzolavano i salami ad «asciugare» e dove, nemmeno il «prete», riusciva a scaldare più di…

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L’arrivo dei fast food a Parma

Illustrazione di Daniele Freschi Noi, i ragazzi di San Leonardo, in quegli anni avevamo un chiodo fisso: magnär bén!Le nostre giornate trascorrevano con l'unico obbiettivo di frequentare le migliori trattorie della città, pur non disdegnando qualche fugace passaggio in paninoteca.[…] Tra il dire e il non dire, si iniziava proprio in quelle cene a parlare di un possibile sbarco in città di un marchio americano conosciuto in tutto il mondo. "Chi éni lilór? Còjj di hamburgher? A Pärma? Mo läsa lì…!" […] Una volta arrivato il fatal giorno dell'inaugurazione, D-day cittadino, anche noi ragazzi di San Leonardo decidemmo di andare a scoprire la grande novità.…

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Borgo dei Grassani

Da via Costituente (3^ laterale a sinistra) a Borgo San Giuseppe. Antica famiglia parmense, della quale si hanno notizie sin dal 1442; un Bartolomeo Grassani, figlio di Genesio, era cittadino di Parma e abitava in quell'anno nella vicinia di S. Basilide in Borgo Minellorum. Un altro Grassani, Cristoforo, nel 1699 possdeva e abitava una casa pesso S. Basilie, come emerge dall'atto di cittadinanza conferitogli (Archivio del Comune). Il Borgo attualmente comprende anche quello di San Giobbe, la cui denominazione proviene dal vicino oratorio (tra via S. Giuseppe e Borgo dei Grassani) costruito nel 1624, cusodito dalla Congregazione della Corona della S. Vergine, fondata nell'oratorio delle…

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Pasè cmé ‘na pìppa

“Passato come una vecchia pipa”. Si dice da chi è obnubilato dall'alcol Quante volte abbiamo sentito pronunciare quesa frase nei confronti di chi da segni di ormai scarsa vigilanza mentale e cognitiva. In poche parole: è rimbambito. Anche se la pipa è un nobile e antico strumento per raffinati e tradizionalisti fumatori, il dialetto parmigiano usa questa terminologia con espressioni non del tutto elenganti. Altro epiteto nei confronti di persone che valevano poco era "An väl 'na pìppa 'd tabàch". Peggio ancora "Andär a fär téra da pìppi" (morire) Tratto da "Tordlìdi" di Lorenzo Sartorio (2010)

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“Il Parmigiano-Reggiano – Un Simbolo di Cultura e Civiltà”

"(…) 𝘦𝘳𝘢𝘷𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘰𝘯𝘵𝘢𝘨𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘗𝘢𝘳𝘮𝘪𝘨𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘨𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘨𝘨𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘷𝘢𝘯 𝘨𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘪𝘶𝘯𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘷𝘢𝘯, 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘮𝘢𝘤𝘤𝘩𝘦𝘳𝘰𝘯𝘪 𝘦 𝘳𝘢𝘷𝘪𝘰𝘭𝘪 (…)." Un classico esemplare di “Formàja” "(…) 𝘦𝘳𝘢𝘷𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘰𝘯𝘵𝘢𝘨𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘗𝘢𝘳𝘮𝘪𝘨𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘨𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘨𝘨𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢 𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘷𝘢𝘯 𝘨𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘪𝘶𝘯𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘷𝘢𝘯, 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘮𝘢𝘤𝘤𝘩𝘦𝘳𝘰𝘯𝘪 𝘦 𝘳𝘢𝘷𝘪𝘰𝘭𝘪 (…)."Sono parole di Giovanni Boccaccio che, nella terza novella dell'ottava giornata del suo Decamerone, descrive questa felice contrada di Bengodi. L'anno è il 1348 e la distanza che ci separa da quella data è colmata da una ricca serie di citazioni, storie ed aneddoti (dei quali chi produce questo formaggio va giustamente fiero)…

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Essere segreto come la grappa della Tita

"Essere segreto come la grappa della Tita", ci riporta ai tempi del primo Novecento, quando a destra di chi guarda la Chiesa di San Pietro si potevano contemplare i tre bacili lucenti che facevano da insegna alla bottega del barbiere Miljén Alessandrini. Oltre il negozio di Miljén si trovava il Caffè Dàla Tìta, che doveva la sua fama all'incredibile varietà di grappe di ogni tipo e provenienza, in cui la Tita si era specializzata. Di giorno il negozio aveva un aspetto non proprio invitante, vuoto com'era o con pochissimi clienti; cominciava a prender vita a tarda sera o in piena notte, quando diventava il ritrovo…

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Ferragosto

Una famiglia “tradizionale” Oggi si fa festa! Si sta bene sòtt al pòrtogh, parchè fóra a gh' é 'n cäld bestjäl. A mezzogiorno la rezdóra la fa rostìr un bél nàdor mutt. Al dopmezdì sòtt 'n' ómbra a farèmma 'na partìda a brìsscola con 'na botìllja 'd malvazìa frèssca, mentre i ragazzi i màgnon l' ingùrrja. Tratto da "Al Lìbbro dal Rezdór" di Lorenzo Sartorio e Enrico Dall'Olio (1998)

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San Lorenzo dal gran caldo

"San Loréns dàla gran caldùra, Sant' Antònni dàla gran fardùra, vón e ch' l' ätor poch la dùra" Il 10 Agosto la chiesa ricorda San Lorenzo Martire e, nelle nostre campagne, esplodono le sagre. È il santo del caldo "San Loréns dàla gran caldùra, Sant' Antònni dàla gran fardùra, vón e ch' l' ätor poch la dùra" e delle stelle cadenti. Da tempi immemori la notte del 10 di Agosto è dedicata al martirio di San Lorenzo e le stelle cadenti sarebbero la lacrime vesate dal santo durante il suo supplizio che vagano eternamente nei cieli e scendono sulla terra solo il giorno in cui…

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