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Io Parlo Parmigiano

Torén

Ettore Bernieri, in arte Torén Ettore Bernieri, canarini e bigiotteria. In due parole tutta "l'azienda" di questo popolare personaggio della Ghiaia, che fin da ragazzo (è nato nel 1937), nonostante le difficoltà di esprimersi e di muoversi, ha sempre trafficato per guadagnarsi da vivere.Un carrettino sul quale arrancare da Strada Nuova al mercato, e via. E alla sera Torén non manca di contare qualche soldo veramente sudato. È un esempio per tanti che non hanno la forza d'animo per vincere malattie e deformità; e poi Ettore è anche simpatico (oltre che furbo: è difficile imbrogliarlo), e una volta che alcuni malvagi gli hanno gettato il…

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Strilloni e giornalai

In questa ormai storica immagine del fotografo parmigiano E. Pesci (dovrebbe essere addirittura il lontano 1912) sono raccolti i più noti giornalai e strilloni di allora, diffusori della Gazzetta di Parma e quindi collaboratori e autori del boom successivo del quotidiano in città e provincia. Da sinistra in alto, Bianchetti (conosciuto come Céco), strillone; poi Riccardo Zazzali, che gestiva l'edicola di via Emilia Est; Arduino, titolare dell'edicola presso la vecchia sede della Rizzoli & Emanuelli; Ghidini detto "Morén"; Bonaconza, che aveva una delle edicole più note, quella in piazza della Steccata; lo strillone Barvitius, capostipite di una dinastia di strilloni (e qualcuno afferma anche di…

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La mé mama

La mé màma l' é picén'nala pär 'na bambolén'na.Però la m' fa filär:an gh' é mìga da scarsär. Un trucch a j' ò imparè:dil vòlti a gh' digh ch' a són malè.Pjan pjan, la m' véna azén,e po la m' da 'n bazén. No, no! A j' ò fat par scarsär:àla màma, bozìj mìga contär.Bizòggna dir sémpor la vritè,par podér ésor pardonè. Poesia di Vittorio Campanini tratta da "Impariamo il Dialetto Parmigiano (2012)

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Lo stadio Tardini

All'alba del suo 100° anno, lo Stadio Tardini ritrova la meritata Serie A grazie alla strabiliante stagione del Parma Calcio 1913. Ecco un estratto del libro "Il Tardini di Parma" a cura di Paolo Giandebiaggi (2023): […]Solo alla fine del conflitto, quindi dal 1919 al 1920, si cercò di riprendere e di attuare il sogno-progetto di un grande luogo atto a ospitare gli sport più popolari. Fu allora che si posero le basi per quello che diverrà di lì a breve ciò che oggi tutti conosciamo come Stadio Tardini (4° stadio più antico d'Italia dopo il Ferraris, o Marassi, di Genova, il Penzo di Venezia…

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24 aprile 1943

I Fabbricieri della Cattedrale fanno una convenzione con Luchino Bianchino per la costruzione delle porte della Cattedrale stessa e del Battistero.Il Bianchino parmigiano, valente nel lavorar d'intaglio in legno, arte la quale si può dir che partecipi del pittore e dello scultore fu scolaro di Bernardino de' Canocci da Lendinara, riputatissimo maestro di tarsia, che con Pier-Antonio dell'Abate da Modena lavorò nella Cattedrale, e nel 1494 fece le prospere del Battistero; ebbe la cittadinanza di Parma ed abitava non lunghi da S. Alessandro. Le porte del nostro Bianchino sebbene vecchie dimostrano tuttora la molta perizia dell'artefice: quelle che vediamo ora al Battistero furono rifatte assai…

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La Famija Pramzàna

[…] Infatti era da poco terminata la guerra, in tutti c'era vivo il desiderio di ritrovare gli amici e con essi di ricostruire tutto quello che la guerra aveva distrutto e, come motivo, anche dimenticare le tristi vicende ricreando quel clima nostrano d'un tempo di cui si erano affievoliti i ricordi. Così, nel piccolo locale di Pepén in Borgo S. Ambrogio, tra le tante idee che vecchi amici ebbero, prese piede quella di creare anche a Parma una "Famìja" a somiglianza di quelle di Milano, Torino, Bologna. Fine primario: tenere vivo l'amore per le arti, per le tradizioni, per il folklore e in genere, per…

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Il Duomo di Parma

Anche oggi il Duomo di Parma domina tutta la città. Una forza è rinchiusa nella pietra e ne fa un immenso corpo vivo, radicato sulla terra, percorso dalle tensioni che la vita dei tempi vi ha accumulato; una nuova incarnazione dello spirito, mentre i traffici, gli interessi, le storie degli uomini allargavano e disperdevano la città all'intorno, sempre più lontano. A vederlo da qualche altana che ancora esiste nella parte di settentrione, la sua massa rosa e grigia appare alzata sull'onda abbrunita dei tetti, suprema su ogni altra cosa; e anche dall'alto dei grattacieli ai margini della cittla visione si arresta, tra l'indistinto di ogni…

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Labirinto della Masone

È il sogno divenuto realtà di Franco Maria Ricci (1937-2020), editore, grafico, collezionista e bibliofilo. Il Labirinto del Masone, nei pressi di Fontanellato, è il più grande al mondo ottenuto con piante di bambù. Lì è bello perdersi e ritrovarsi, con la consapevolezza che raggiunta l'uscita si potranno ammirare il museo, con le opere d'arte raccolte in cinquant'anni dal fondatore, mostre temporanee e la biblioteca che accoglie le celebri edizioni di Ricci. Il complesso ospita un bistrot, affidato allo chef stellato Massimo Spigaroli. Tratto da "Parma City Guide" della Gazzetta di Parma (2020)

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Onorevole Digestione

Nessuno sapeva il suo vero nome; venne da tutti chiamato "Onorevole Digestione" da una frase che lui stesso ripeteva in ogni circostanza. Lo chiamavano anche "Professore" per "la sua palandrana nera" che il tempo aveva cambiato in verde scuro come una patina di muschio su cosa antica, per la dignità con cui viveva la sua miseria, ma soprattutto perché era poeta. Suo posto di elezione, oltre che i caffè in Piazza Garibaldi, era un muro di Corso Vittorio Emanuel, che divideva con una donnina piccola piccola con un volto senza espressione: sua moglie, Pamela. Il "Professore" e Pamela erano educatissimi; lei non parlava mai e…

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La fésta dal SCOCÉN : il gioco di Pasqua della tradizione

Lo Scoccetto, conosciuto anche come scoccino, coccino o coccetto, è un gioco che viene praticato il Lunedì di Pasqua in piazza, sfidando compaesani, o in casa tra amici e parenti, normalmente prima del pranzo. Lo SCOCÉN è un gioco semplice: vince chi riesce a rompere il guscio dell’uovo avversario con il proprio uovo. Fondamentale per partecipare è prepararsi una scorta di uova sode, le quali vengono il più delle volte colorate e decorate. Nonostante le uova debbano essere sempre di gallina, c’è chi tenta di utilizzare anche le uova di faraona, che hanno un guscio più resistente. Con una buona provvista di uova sode i ragazzi…

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